Befana 2013: Befana essenziale il gioco e la poesia: l’irrinunciabile

 

Mario Vergani

BEFANA ESSENZIALE:
GIOCO E POESIA, L'IRRINUNCIABILE.

La Befana sul Lambro di quest'anno è essenziale. Dire essenziale non significa ridotta, impoverita o minore. Insomma non è la medesima cosa alla quale siamo stati abituati da Venticinque anni, solo un po'meno. No, niente di meno! La stessa, ma differente. Un filo che non si spezza, e che mantiene appunto l'essenziale. L'essenziale è dunque ciò a cui non di cui non si può fare a meno, ciò al quale non si può rinunciare pena la scomparsa di quanto invece definisce un'esperienza. L'essenziale è dunque l'irrinunciabile, il punto di resistenza oltre al quale non si può andare.

Cos'è stato ed è per il Laboratorio della Befana irrinunciabile, cosa lo ha definito nella sua essenza e lo ha reso riconoscibile attraverso le numerose versioni che si sono succedute nel tempo? Il gioco e la poesia. Questi sono sempre stati i due elementi che hanno caratterizzato l'ideazione, il lavoro, l'espressione della Befana.

Quanto di meno essenziale, direte voi. L'essenziale sarebbero invece i beni primari, quelli di prima necessità. Dice l'obiettore: "possiamo ben fare a meno di gioco e poesia, quando manca l'essenziale". E questo è certamente vero. Ma diciamo che non è tutto; perchè tra i bisogni vitali dell'uomo - quelli che si esprimono con la massima intensità nell'infanzia - ci sono il gioco e la poesia. Lo vediamo bene nei bambini: non possono fare a meno di giocare e di respirare nell'atmosfera rarefatta dell'immaginario; e cosė noi stessi adulti: non ne possiamo fare a meno, se non al prezzo di ridurre la nostra vita a poca cosa, alla dimensione della sopravvivenza.

Qui interviene la seconda ragione della scelta del nostro tema di quest'anno. La ragione sociale e politica di questa decisione. Anche in questo caso il Laboratorio della Befana opera un intervento politico di resistenza. Rispetto a cosa? Rispetto all'idea che, date le condizioni attuali di crisi e di difficoltà, i cittadini non possano chiedere di più e d'altro che il minimo vitale; ci sentiamo obiettare: "non fate gli schizzinosi, prendete quello che c'è: nel lavoro, nelle scelte di vita, nelle frequentazioni. E invece no! Con la Befana essenziale, intendiamo anche affermare che c'è dell'altro, irrinunciabile per una vita umana piena e degna, al di là delle miserevoli condizioni di pura sussistenza cui molte vite sono oggi ridotte.

Un'altra ragione di riflessione sull'essenzialità infine è relativa all'esperienza espressiva e artistica che qualifica la Befana. Il Laboratorio ha sempre fatto la scelta dei materiali poveri, una scelta di principio, che anche quest'anno si ripete; ma questa si lega anche a una intenzione estetica: nelle opere della Befana la tecnica è sempre stata legata ad un togliere il superfluo, piuttosto che all'aggiungere, al caricare. In questa esperienza estetica che nel corso degli anni si è perfezionata, quel che conta, l'essenziale, è il gesto. Il gesto essenziale, tale perchè non si riferisce immediatamente ad un contenuto identificabile, non veicola direttamente un messaggio o un significato, ma è una vibrazione di senso che si rivolge all'interpretazione diversa di ognuno, di tutti coloro che si disporranno a sentire e a vedere.

Befana essenziale significa che di tutto questo non vogliamo nè possiamo davvero fare a meno.



Dall'87 l'arrivo della Befana sulle acque del fiume Lambro la vigilia dell'Epifania
è diventata una teatralizzazione che si svolge nei pressi del ponte di Agliate (Mi)

Promosso da Associazione Commissione Cultura Alternativa (CCA) di Carate Brianza, dal Comitato per il diritto al Mito-Festa dei bambini e dalla gente della valle del Lambro.
Con il patrocinio e il contributo di:
Provincia di Monza e Brianza - Parco Valle del Lambro
Comuni di Carate, Albiate, Briosco, Giussano, Macherio, Sovico, Verano


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